venerdì 7 marzo 2014

Fiera di Faenza, il resoconto del convegno su “Gli effetti del clima in vitivinicoltura”

In occasione della 77ª Mostra dell’Agricoltura Regionale e del 38° Momevi (Mostra Specializzata della Meccanizzazione in Vitivinicoltura), stamane nella Sala Zanelli, al Centro Fieristico di Faenza, si è svolto il convegno dal titolo “Clima, cambiamento climatico e suoi effetti in vitivinicoltura” voluto dal CRPV, il Centro Ricerche Produzioni Vegetali con sede presso il Polo di Tebano.

Ad introdurre e coordinare il convegno è stato Giovanni Nigro di CRPV, che ha sottolineato  l’importanza dei cambiamenti climatici in atto e la necessità che gli operatori agroalimentari ne prendano coscienza, capendo gli effetti che essi provocano sulla produzione.

Il professor Luigi Mariani, dell’Università degli Studi di Milano, ha evidenziato il fatto che le temperature medie annue in Europa nel periodo 1951-2011 sono incrementate di circa 1° C. Questo gradino si è concentrato soprattutto nell’anno 1987, a causa di un cambiamento brusco della circolazione delle grandi correnti occidentali, il fiume d’aria che incessantemente scorre alle medie latitudini del nostro pianeta con una direzione media da ovest verso est. L’aumento della temperatura si è tradotto in anticipi in tutte le fasi fenologiche della vite, per cui oggi la raccolta risulta anticipata di 10-20 giorni rispetto alla fase precedente al 1988.

Vittorio Marletto, dell’Arpa regionale Emilia Romagna, ha illustrato le caratteristiche principali dei sistemi di gestione viticola di precisione, alla luce dell’adattamento ai cambiamenti climatici. In particolare, ha presentato le caratteristiche del sistema Vintage, in corso di sviluppo con il supporto dell’Unione Europea, gestito dall’azienda Labor di Roma, con Arpa che svolge funzioni di sviluppo modellistico e coordinamento tecnico. Il sistema è basato sull’installazione di sensori agrometeorologici per il monitoraggio in tempo reale delle condizioni dei vigneti, con acquisizione ed interpretazione territoriale di dati orari, elaborazioni modellistiche, integrazione con dati da satellite e da drone, fornitura di indicazioni sullo stato dei vigneti tramite un’interfaccia web.

Giordano Zinzani, Direttore Enologia di Servizi Soci Caviro, ha evidenziato come nell’ultimo decennio le temperature medie siano in aumento, facendo notare come la variabilità climatica di anno in anno modifichi sensibilmente il profilo organolettico e chimico dei vini. Ma la tendenza all’incremento della temperatura negli anni non avviene gradualmente: c’è un alternarsi di annate più fredde del solito e di altre molto più calde. All’interno della stessa annata, ci sono poi dei picchi di temperatura molto maggiori rispetto al passato, accompagnati da periodi di piovosità, anch’essa molto variabile. Il mutamento climatico influisce sul settore vitivinicolo con problemi riguardanti la disponibilità idrica; di conseguenza c’è la necessità sempre più evidente di pensare all’irrigazione, al sistema per l’approvigionamento dell’acqua e come fornire alla vite la giusta quanità, senza sprechi.

Infine la professoressa Milena Lambri, dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza, ha posto l’attenzione sull’adattamento della tecnica enologica ai mutamenti climatici. In particolare, ha evidenziato l’alterazione del rapporto zuccheri/acidi, sottolineando l’influenza del pH elevato sulla stabilità del vino.





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